Il 52% dei migranti è femmina e sempre di più le donne migrano da sole e come capofamiglia. Dalla necessità imprescindibile di uno sguardo sessuato alle migrazioni contemporanee nasce il Concorso letterario Lingua Madre progetto permanente della Regione Piemonte e del Salone internazionale del Libro di Torino, ideato nel 2005 da Daniela Finocchi, per dare voce a chi abitualmente non ce l’ha ma ha molto da dire, come donna e come migrante.
Il Concorso, che nel 2023 compie 18 anni di vita, vuole essere un esempio significativo delle interazioni che stanno ridisegnando la mappa culturale del nuovo millennio e testimoniare la ricchezza, la tensione conoscitiva ed espressiva delle donne provenienti da “altri” Paesi. Una sezione speciale è dedicata alle donne italiane che vogliano farsi tramite di queste culture diverse, raccontando storie di donne straniere che hanno conosciuto, amato, incontrato e che hanno saputo trasmettere loro “altre” identità.
Le opere selezionate vengono pubblicate in un libro che viene presentato all Salone Internazionale del Libro di Torino.
Inoltre il sito di Lingua Madre si arricchisce dal 2003 di un nuovo progetto, con la nascita di una rivista on line, non solo un periodico settimanale, “ma anche un vero e proprio progetto editoriale che unisce comunicazione, rubriche tematiche, un podcast, una sezione audioracconti e tanto altro ancora…”
L’annuncio è stato dato in occasione della Giornata Internazionale della Lingua Madre, nata ad opera dall’UNESCO nel 1999. Ogni 21 febbraio si celebra infatti nel mondo il valore della lingua madre e la ricchezza del multilinguismo. La data è significativa di un evento avvenuto nel 1952: l’uccisione da parte delle forze di polizia pakistane di alcuni studenti dell’Università di Dacca che rivendicavano il bengalese quale lingua ufficiale.
Ascoltando i podcast Migranti Femminili plurale, presenti dul sito del concorso, si ha l’occasione di udire “direttamente dalle autrici CLM, racconti, testimonianze, riflessioni, per approfondire di argomenti e questioni inerenti l’identità, la differenza, la violenza contro le donne e contro la natura, il linguaggio e molto altro ancora.”