Il gioco della notte
di Camilla Läckberg (Autore) Katia De Marco (Traduttore)
Einaudi, 2021
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TEMATICA: DONNE IN GIALLO
Un breve romanzo, di sole settanta pagine, in cui gli elementi essenziali sono ridotti al minimo: due sole sono le case, ville lussuose affacciate sul fiordo, soltanto sei le ore in cui tutto accade, nella serata che precede il Capodanno, solo quattro i protagonisti, Mark, Liv, Martina, Anton, adolescenti amici da sempre, riuniti per festeggiare l’arrivo del nuovo anno, due o tre figure di contorno che compaiono per brevi istanti, quattro le coppie dei loro genitori, riuniti anche loro a festeggiare nella villa a fianco.
In questo scenario minimale quella che per contrasto non ha limiti, e dilaga prepotentemente, è l’emotività repressa che cova in ciascuno dei ragazzi.
Belli, ricchi, viziati, arroganti, prepotenti senza ragione, sono in realtà persone fragili, ciascuno di loro si porta dentro un dolore profondo, che maschera sotto gli abiti, i trucchi, la baldanza negli atteggiamenti, l’eloquio scurrile e disinibito.
Nel trascorrere delle ore sembra che non accada nulla di eccitante: i ragazzi bevono alcool senza limite, vodka e champagne, si annoiano, si corteggiano, si sfottono, con le modalità per loro abituali, essendo cresciuti insieme fin da bambini.
A un certo punto però qualcosa cambia: la proposta di giocare a Monopoli, il classico, tradizionale Monopoli della loro infanzia, apre la strada ad un pericoloso e incontrollabile gioco di rivelazioni. Già, perché invece dei soldi, i pegni previsti dal Monopoli si pagano attraverso un meccanismo definito “Obbligo o Verità”.
Il giocatore che deve pagare pegno sceglie tra “obbligo” o “verità” e deve soddisfare qualunque richiesta , anche la più assurda o imbarazzante, che il compagno di gioco vittorioso propone.
Nessuno si sottrae, e così tra confidenze e bevute, questo gioco della notte prende forza, complice l’alcool che fa cadere le reticenze, le vergogne, le paure reciproche. L ’atmosfera si carica delle loro esperienze passate, brutte storie di soprusi, violenze, indifferenza, tradimenti, ipocrisie che rimandano alle loro famiglie, a questi genitori tutta apparenza e falsità.
L’emergere di verità a lungo taciute, nascoste dentro adolescenze in apparenza dorate, genera una enorme quantità di energia negativa, che si coagula in una decisione quasi inavvertita all’inizio, ma che a poco a poco si impone nella sua fredda chiarezza, e che costituisce il punto di svolta di questa storia : una scelta ineluttabile, condivisa consapevolmente, che si traduce in un’azione spettacolare.
E se per buona parte della storia chi conosce gli altri romanzi della Lackberg può avere qualche perplessità nel considerarla un giallo, le ultime pagine tolgono ogni dubbio.