Nina la poliziotta dilettante di Carolina Invernizio (Autore)
Edizioni del Capricorno, 2024
TEMATICA: DONNE IN GIALLO
Il romanzo, ambientato nella Torino dei primi anni del Novecento, inizia con l’assassinio del giovane Carlo, ricco borghese, fidanzato, contro ogni convenzione del tempo, con la bella e modesta operaia Nina. Il cadavere di Carlo viene ritrovato in Piazza d’armi, accoltellato al petto, alle prime ore dell’alba, ucciso quasi certamente mentre sta rientrando a casa sua, dopo un incontro con Nina, da cui era andato per comunicarle l’assenso alle loro nozze dato dalla anziana prozia Eugenia.
Nina, superando il grande dolore, decide di investigare per trovare il colpevole. La polizia, dopo alcuni sospetti iniziali che finiscono nel nulla, non compare più in tutta la storia.
Nina si muove con intelligenza, disinvoltura e spregiudicatezza, all’interno degli ambienti in cui viveva Carlo e attraverso una fitta rete di relazioni che lei intreccia riesce alla fine a scoprire l’assassino.
I personaggi sono moltissimi, appartengono ad ambienti sociali molto distanti: ci sono operai, sartine, falegnami, servette, dame di compagnia, ricche signore della buona società, anziani gentiluomini e giovani rientrati in Italia dall’estero.
Nel racconto delle varie vite, abbondano ragazze madri sedotte e abbandonate, orfani in gran quantità, bambini scambiati in tenera età per povertà o indifferenza, mariti creduti morti, in realtà fuggiti lontano, travestimenti, scambi identità, in un vorticoso intrecciarsi di episodi.
Facile perdersi tra tutte queste storie individuali, gli intrecci si svelano poco a poco e solo nel finale l’intera vicenda diventerà chiara, quando ormai tutto si sarà compiuto, il colpevole individuato e la colpa espiata.
Ci sono forti caratterizzazioni nei protagonisti: gli uomini sono spesso approfittatori, giovanotti gaudenti e superficiali, a volte si lasciano circuire da donne malvagie che mirano solo alle loro ricchezze, ma ci sono anche virtuosi e onesti figli del popolo.
giovani ingenui usati da fanciulle scaltre che si servono di loro per perseguire i loro fini.
Le donne sono sempre all’inizio ingenue creature che credono alle prime parole dolci che un maschio qualunque rivolge loro, e si perdono in sogni romantici di amore eterno e matrimoni che le riscattino dalle loro modeste condizioni. Le stesse donne però quando si accorgono di essere state prese in giro diventano cattive, aggressive e progettano il modo di vendicarsi.
Sono in genere giovani timorate di Dio, sempre pronte a perdonare, come è Nina, il cui animo si intenerisce fino a comprendere e perdonare il male che le è stato fatto, ma ci sono anche donne astute, che la vita dura ha reso ciniche e arriviste. Spesso figlie di ragazze madri, di padri mai conosciuti, sfruttate fin da bambine, spinte a prostituirsi per necessità, quando riescono ad inserirsi in ambienti benestanti non hanno scrupoli, crescono figli con i loro stessi sentimenti, ambiscono a una vita dorata e di lusso a scapito di altri.
Anche Nina, se pure a fin di bene e per ottenere giustizia per il povero Carlo, si adatta a piccoli inganni, stratagemmi, si serve della sua bellezza come arma di seduzione, nella ricerca del colpevole. Combattuta tra l’amore per il defunto Carlo e l’attrazione per nuovi corteggiatori, risolverà i suoi dubbi naturalmente in nome dell’amore-
La narrazione trabocca di retorica e sentimentalismo, il linguaggio è intriso di sdolcinatezze, fa sorridere che uomini e donne potessero usare un linguaggio cosi formale da un lato e cosi infantile nello stesso tempo, ma questo era lo stile dell’epoca.
I fatti narrati invece potrebbero risultare essere attuali anche adesso, con le dovute differenze di ambienti e caratteri, e uno sviluppo naturalmente diverso.
Interessante la descrizione dell’ambiente torinese di inizio Novecento in cui, dalla servetta più umile all’aristocratica più in vista sono comunque le donne che tengono le fila degli eventi. I ruoli dei loro mariti, fidanzati, figli, fratelli, sono sempre in secondo piano, non sono loro a costruire le trame e dirigere il corso degli avvenimenti.