Suo padre, uno dei Rothschild del ramo londinese, le dette il nome di una rara falena. In effetti la vita coi Jazzisti nei locali di New York, Five Spot Café, Village Vanguard, BIrdland , fu prevalentemente notturna.
Kathleen Annie Pannonica Rothschild nacque nel dicembre 1913 a Londra, figlia minore di Charles Rothschild e di sua moglie, la baronessa ungherese Rózsika Edle von Wertheimstein. Infanzia dorata, nella Country House di Waddesdon Manor, con le due sorelle Miriam ed Elisabeth detta Librety e il fratello Victor, ma funestata dal suicidio del padre nel 1923 a 46 anni. Pannonica detta Nica aveva molte delle caratteristiche della flapper degli anni 20: guidava dai 18 anni e aveva la passioni delle macchine veloci e a ventun’anni consegui la licenza di pilota d’aereo.
Proprio all’aereoporto della famosa località balneare di Le Touquet conobbe il suo futuro marito Barone Jules de Koenigswarter, anch’egli ebreo e fresco vedovo. Si sposarono a New York nel 1935. Acquistarono le Chateau d’Abondant in Francia e fecero molti viaggi: Solo quttro anni di questa vita, seguì la fuga nel 1939 seguendo le istruzioni lasciate dal marito Jules “Se i tedeschi arrivano a questo punto, prendi i bambini e scappa con ogni mezzo dalla tua famiglia in Inghilterra”. La madre di Jules, che non seguì le sue raccomandazioni e il parentado sia di Jules che di Pannonica – per la parte materna di perirono nell’olocausto.
Poco dopo, sempre su indicazione di Jules, affidò i figli Patrick e Janka alla famiglia Guggenheim nella loro tenuta di Sands Point (Pare che Fitzgerald si ispirasse a Sands Point per il “West Egg” del Grande Gatsby) a Long Island. Poi si riunì al marito in Africa dove entrambi supportarono la resistenza al regime di Vichy: Pannonica fu decorata ed ebbe riconosciuto il grado di luogotenente, mentre il marito meritò la Croix de Guerre e la Legion d’onore. Dopo la guerra Jules entrò nei servizi diplomatici francesi in Norvegia e poi in Messico, sino a diventare ambasciatore in Indonesia e Perù. Pannonica e Jules ebbero altri tre figli Berit, Shaun e Kari.
Nel frattempo Pannonica cominciò ad appassionarsi al Jazz grazie al fratello Victor. Nel 1948 il pianista Teddy Wilson le fece ascoltare la registrazione di “Round Midnight” di Thelonious Monk, allora per niente famoso. La riascoltò per venti volte di fila, perse l’aereo per tornare in Messico e prese la decisione di intracciare Monk, cosa che le riuscì solo nel 1954. Nel 1951 lascio marito e figli, si trasferì a New York dove affittò una suite nello Stanhope Hotel e cominciò a sostenere i musicisti Jazz.
Così la ricordano Hampton Hawes “Dava soldi a chiunque fosse al verde, portava sacchetti di generi alimentari alle loro famiglie, li aiutava a ottenere le loro Cabaret Cards di cui avevi bisogno per lavorare a New York…. aveva tavoli permanenti riservati in tutti i club e un numero che potevi chiamare da qualsiasi parte di New York per ottenere un taxi privato… Nelle mie notti libere a volte mi veniva a prendere nella sua Bentley e andavamo in giro per i club…. Suppongo che chiamereste Nica una mecenate delle arti, ma era più come un fratello per i musicisti “ e Horace Silver “Il proprietario del club si rifiutò di dare soldi ad Art Blakey, perché la band aveva iniziato tardi diverse volte e non avevamo attirato una folla. Eravamo a Youngstown, Ohio, con il conto di una settimana da pagare e nessuno di noi aveva soldi. Potevo solo immaginarmi di essere messo in prigione perché non potevo pagare il conto dell’hotel. Art chiamò la baronessa, e ci trasmise dei soldi in modo che potessimo pagare le bollette dell’hotel e tornare a New York. Era una grande amante della musica jazz e una persona meravigliosa. Quando non avevamo soldi per comprare le uniformi, ci ha comprato tre uniformi diverse. Erano completi della Ivy League con camicie e cravatte da abbinare e scarpe da accompagnare. Stavamo bene e suonavamo bene”.
Fu finalmente presentata nel 1954 a Thelonious Monk dalla pianista Mary Lou Williams e gli si dedicò completamente, pagando le bollette e sostenendo le sue spese, facendogli riottenere la cabaret card dopo sei anni di inattività forzata perché potesse ingaggiarsi al Five Spot.
Nel frattempo, non mancavano guai: Charlie Parker, ospitato da lei nella suite che la baronessa occupava all’hotel Stanhope perché non stava molto bene, tre giorni dopo, il 12 marzo 1955 morì improvvisamente mentre guardava la televisione. Lo scandalo mediatico che montò fu enorme: l’hotel Stanhope, che aveva avuto lamentele dai clienti per lo stile di vita notturno e rumoroso di Nica e dei suoi ospiti, colse l’occasione per buttarla fuori. Jules le chiese il divorzio, ottenendo anche la custodia dei tre figli minori.
Nel 1958, mentre accompagnava in macchina Thelonious Monk ad una serata a New Castle, I due si fermarono ad un motel per andare in bagno; la vista di una donna bianca con un uomo nero, allora ancora insolita in Delaware, attrasse l’attenzione e finì per sfociare in una rissa, durante la quale Monk fu picchiato; la polizia, giunta sul posto, controllò la macchina di Pannonica e trovò della marijuana: ritenendo che Monk fosse troppo fragile mentalmente per sopravvivere alla prigione, lei si prese la colpa. Fu diseredata dalla sua famiglia, pur mantenendo rapporti con i suoi i. Avendo soldi e buoni avvocati non fu espulsa e il caso fu archiviato.
Il fratello Victor le comprò una casa fuori città a Weekawken dove lei e suoi amici musicisti venivano sbarcati dai taxi direttamente alla porta di casa, dando meno nell’occhio e potendo mantenere il loro stile di vita senza suscitare eccessive ostilità. Cathouse, — così chiamata dal nome di Cats dato in slang ai musicisti jazz, ma anche dai più di cento gatti che ci vivevano — fu la sua ultima casa, dove morì 1988, e anche l’ultima casa di Thelonious Monk che a partire dal 1970 visse qui con la sua famiglia, quando la sua salute mentale era ormai declinante.
Molti jazzisti, tra i primi Monk, le hanno dedicato brani in segno di stima e riconoscenza. Di seguito un elenco non esaustivo di brani:
Art Blakey (Weehawken Mad Pad) ‑Barry Harris (Cats In My Belfry e Inca) ‑Donald Byrd (Pannonica) Doug Watkins (Pannonica) Eddie Thompson (Theme For Nica) Freddie Redd (Nica Steps Out) — Gigi Gryce (Nica’s Tempo) Horace Silver (Nica’s Dream, riproposta da Dee Dee Bridgewater con alcune strofe in più) Kenny Dorham (Tonica) Kenny Drew (Blues for Nica) Sonny Clark (Nica) Thelonious Monk (Pannonica, Coming on the Hudson, Bolivar Blues e Little Butterfly, quest’ultima con John Hendricks) Tommy Flanagan (Thelonica)
C’è un libro Three Wishes uscito in francese in cui sono raccolte le risposte dei jazzisti suoi amici alla domanda ”Se potessi realizzare per magia tre desideri, quali desideri esprimeresti?” corredato di sue fotografie agli interpreti. Le sono stati dedicati molti video e ci sono dei podcast di Radio France e documentari, tra cui “Monk, Pannonica- Une Histoire americane” che potete trovare ora disponibile su Raiplay