Nell’America centrale vivono esperienze di resistenza delle comunità e delle donne indigene contro la devastazione dei loro territori e contro il patriarcato, mettendo a repentaglio la vita. In Honduras ne è esempio. Berta Isabel Cáceres Flores (nata nei primi anni ’70 Honduras, e assassinata nella sua casa da intrusi armati nelle prime ore del 2 marzo 2016, dopo anni di minacce.
Leader del popolo indigeno Lenca e cofondatrice del Consiglio delle organizzazioni popolari ed indigene dell’Honduras (COPINH) è stata insignita di diversi premi, tra cui il Goldman Environmental Prize 2015, per la campagna di salvaguardia ambientale con cui è riuscita a evitare la costruzione di una diga sul Río Gualcarque, considerato sacro dai Lenca, ad opera di una joint venture tra la compagnia honduregna DESA e la cinese Sinohydro, il più gran costruttore di dighe al mondo.
Nina Lakhani, reporter del Guardian US nel libro Chi ha ucciso Berta Cáceres. Dighe, squadroni della morte e la battaglia di una difensora indigena per il pianeta, del 2021 per le Edizioni Capovolte, ne ricostruisce il percorso e l’ impegno tenace nell’affrontare anni di minacce e attacchi, mentre amici e colleghi in Honduras erano esiliati e uccisi per difendere i loro diritti. La stessa Lakhani è stata vittima di intimidazioni e minacce mentre indagava sull’omicidio.