TEMATICA: LE DONNE IN TEMPI DI GUERRA
Il secondo piano
Armeni Ritanna
Ponte alle Grazie 2023
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Romanzo ambientato nella Roma del 1943–44, in cui si racconta la storia vera dell’accoglienza che un piccolo gruppo di Suore Francescane, di un convento alla periferia della città offre ad una famiglia di ebrei sfuggiti al rastrellamento del Ghetto del 16 ottobre 43.
Si tratta di una comunità di una decina di suore, molto unita e fervente, hanno età diverse, qualcuna molto anziana, altre più giovani, una è ancora una novizia, ciascuna svolge un compito preciso all’interno del convento: orto, cucina, scuola, amministrazione, tutte poi a turno vanno in giro per la città ad elemosinare
Quando alle porte del convento si presenta una famiglia di ebrei, inviata li dalle suore di un’altra comunità, per chiedere rifugio, la madre superiora non esita ad accoglierli.
Le suore li ospitano al secondo piano, che comprende stanze abitualmente vuote, dove dovranno naturalmente restare sempre chiusi e nascosti. L’unico rischio è il giardiniere, romano fascista, che non sospetta nulla se non dopo molto tempo. La vita delle suore si orienta intorno a questi rifugiati, a cui si aggiungono, qualche settimana dopo , altri parenti anch’essi in situazione di pericolo, tra cui una donna incinta.
La situazione si complica quando il comando tedesco requisisce il piano terra per allestire una infermeria per curare i soldati feriti. I soldati tedeschi sono ormai allo sbando, in città tutti pensano che la guerra sia alla fine, dopo lo sbarco ad Anzio degli alleati, ma non è così, e quindi ancora per molti mesi le suore dovranno destreggiarsi tra i Tedeschi al piano terra e gli ebrei al secondo piano.
Le suore astutamente metteranno in atto molte tattiche per tenere la situazione sotto controllo e, a parte qualche momento di criticità, nell’estate del 44 i tedeschi lasciano Roma, e il pericolo finisce.
I fatti presentati nella storia sono reali, raccontati con uno stile piano, quasi diaristico, inframmezzato da articoli di cronaca dei giornali dell’epoca. Interessante anche la descrizione della conflittualità presente all’ interno del convento, e i dilemmi di coscienza delle singole suore, combattute tra il rispetto delle regole, l’obbedienza, e la necessità di trasgredire e commettere peccato trasgredendo la norma per salvare le persone che si sono affidate a loro, per fortuna a prevalere è sempre la difesa della vita, e non l’adesione cieca alla “legge”.
Pur non avendo un ritmo travolgente, la storia riesce ad essere coinvolgente, in particolare chiarisce molti dubbi la postfazione in cui l’autrice documenta le attività di molte parrocchie e conventi di Roma che, con la copertura discreta del Vaticano, protessero gli ebrei dai rastrellamenti.