Visti i tempi, il mondo avrebbe davvero bisogno di una grazia che ci stupisca e ci migliori.
Ironia della sorte, questa canzone che da sempre è associata alla comunità afro-americana, è stata scritta da un mercante di schiavi, John Newton, che la scrisse come inno di ringraziamento a Dio per la sua “conversione”.
Newton era nato a Londra nel 1725 da una madre puritana, morta quando lui aveva 7 anni, e un padre molto severo, capitano di mare. A 11 anni, John seguì il padre sulle navi della Marina Britannica. Dopo aver tentato di disertare, fu preso a frustate e venne ridotto al grado di marinaio comune.Poi fece xarriera e a diventò capitano di imbarcazioni negriere, intorno alla seconda metà del Settecento.
Durante un viaggio di ritorno, nei pressi delle coste irlandesi, la nave fu travolta da una terribile tempesta e Newton cominciò a pregare. All’improvviso, la nave riuscì a raggiungere la costa e a mettere tutto l’equipaggio in salvo. L’uomo vide la salvezza come un segnale di Dio.
La conversione non avvenne all’improvviso, Newton continuava a esercitare la tratta di esseri umani e, per quanto si adoperasse per rendere meno pesanti le condizioni degli schiavi, il disagio che provava nel continuare con quella professione era troppo forte. Decide di lasciare e diventò ispettore del porto a Liverpool.
Col tempo, divenne pastore della parrocchia di Olney, guadagnandosi immediatamente l’affetto e la stima di tutti i fedeli. In quel periodo, cominciò anche a scrivere opuscoli e inni sulle condizioni degli schiavi, che lo fecero diventare molto popolare. Tra questi, anche “Amazing Grace”, che poi è diventato uno degli inni cristiani più popolari di sempre.
sua lapide ha voluto che fossero incise queste parole: “John Newton, ecclesiastico, un tempo un infedele e un libertino, servo degli schiavisti in Africa, fu, per grazia del nostro Signore e Salvatore Gesù Cristo, conservato, redento, perdonato e inviato a predicare quella Fede che aveva cercato di distruggere”. John Newton morì nel 1807, nello stesso anno in cui fu abolita la tratta degli schiavi in tutti i domini inglesi.
Il film Amazing Grace (2006), diretto da Michael Apted, racconta la storia di John Newton e dell’influenza che ebbe sul politico evangelico William Wilberforce (1759–1833), membro del Parlamento inglese (House of Commons), che dedicò la sua attività pubblica all’abolizione della tratta degli schiavi (Slave Trade Act, 1807).
Riporto qui sotto Amazing Grace nella classica interpretazione di Mahalia Jackson. Mahalia Jackson, nata a New Orleans nel 1911, voce di contralto che arrivava quasi a cinque ottave canto dal 1927 sino al 1971, quando a seguito di un concerto ebbe un collasso e morì l’anno dopo. Eseguiva esclusivamente canti religiosi, tanto da essere chiamata “Gospel Queen”. Accompagnò la lotta per i diritti civili, e fu a Washington nell’agosto del 1963 dove cantò poco prima che Martin Luther King pronunciasse il suo famoso discorso “I have a Dream” ma in cui nessuna delle donne che erano come lei colonne portanti della lotta prese parola.
Ecco il testo e la traduzione
Amazing grace, how sweet the sound
That saved a wretch like me
I once was lost, but now am found
Was blind, but now I see
‘Twas grace that taught my heart to fear
And grace, my fears relieved
How precious did that grace appear
The hour I first believed
When we’ve been there ten thousand years
Bright shining as the sun
We’ve no less days to sing God’s praise
Than when we’ve first begun
Amazing grace, how sweet the sound
That saved a wretch like me
I once was lost, but now am found
Was blind, but now I see
Grazia stupefacente, com’è dolce il suono
Che ha salvato un disgraziato come me
Una volta ero perso, ma ora sono ritrovato
Ero cieco, ma ora vedo
E’ stata la grazia che ha insegnato al mio cuore a temere
E grazia, le mie paure alleviate
Quanto appariva preziosa quella grazia
L’ora in cui ho creduto per la prima volta
Quando ci siamo stati diecimila anni
Splendente come il sole
Non abbiamo meno giorni per cantare le lodi di Dio
Rispetto a quando abbiamo iniziato
Grazia stupefacente, com’è dolce il suono
Che ha salvato un disgraziato come me
Una volta ero perso, ma ora sono ritrovato
Ero cieco, ma ora vedo
Alessandro Portelli per Laterza ha predisposto il podcast che vi segnalo, molto interessante, “Amazing grace: una storia americana”, con Alessandro Portelli — Laterza
Un libro sulla storia di Amazing Grace: Steve Turner, Amazing Grace: The Story of America’s Most Beloved Song, HarperCollins, New York 2002.